L'ABC della lotta all'AIDS

A bstain
B e faithful
C ondomise

ABC è il programma messo a punto dall'Uganda per la lotta all'AIDS che ha permesso di ridurre drasticamente i casi di infezione da HIV. L'applicazione del metodo ha ridotto il numero di casi di AIDS dal 15% del 1991 (30% per le donne in cinta nelle aree urbanizzate) al 5% del 2001 (14% per le donne in cinta nelle aree urbanizzate). La campagna di sensibilizzazione si concretizza nello slogan sopra che per esteso significa:

A bstain per i giovani, incluso il ritardo della prima esperienza sessuale al matrimonio

B eing tested of HIV and being faithful ovvero fare il test dell'HIV ed essere fedeli nelle relazioni monogame

C orretto e consistente uso del preservativo per comportamenti ad alto rischio.

In questi giorni di polemica per le affermazioni di Benedetto XVI si intuisce come la spinta della Chiesa Cattolica ad un'educazione sessuale della popolazione Africana, che non consideri il preservativo come palliativo a tutti i mali, risulta una concezione tutt'altro che anacronistica, ma anzi, una posizione estremamente progressista che segue la strada della prevenzione per la lotta alla piaga dell'AIDS.

A questo proposito cito le parole del Papa pronunciate nell'intervista:

D. – Santità, tra i molti mali che travagliano l’Africa, vi è anche e in particolare quello della diffusione dell’Aids. La posizione della Chiesa cattolica sul modo di lottare contro di esso viene spesso considerata non realistica e non efficace. Lei affronterà questo tema, durante il viaggio? Très Saint Père, Vous serait-il possible de répondre en français à cette question?

R. – Io direi il contrario: penso che la realtà più efficiente, più presente sul fronte della lotta contro l’Aids sia proprio la Chiesa cattolica, con i suoi movimenti, con le sue diverse realtà. Penso alla Comunità di Sant’Egidio che fa tanto, visibilmente e anche invisibilmente, per la lotta contro l’Aids, ai Camilliani, a tutte le Suore che sono a disposizione dei malati … Direi che non si può superare questo problema dell’Aids solo con slogan pubblicitari. Se non c’è l’anima, se gli africani non si aiutano, non si può risolvere il flagello con la distribuzione di preservativi: al contrario, il rischio è di aumentare il problema. La soluzione può trovarsi solo in un duplice impegno: il primo, una umanizzazione della sessualità, cioè un rinnovo spirituale e umano che porti con sé un nuovo modo di comportarsi l’uno con l’altro, e secondo, una vera amicizia anche e soprattutto per le persone sofferenti, la disponibilità, anche con sacrifici, con rinunce personali, ad essere con i sofferenti. E questi sono i fattori che aiutano e che portano visibili progressi. Perciò, direi questa nostra duplice forza di rinnovare l’uomo interiormente, di dare forza spirituale e umana per un comportamento giusto nei confronti del proprio corpo e di quello dell’altro, e questa capacità di soffrire con i sofferenti, di rimanere presente nelle situazioni di prova. Mi sembra che questa sia la giusta risposta, e la Chiesa fa questo e così offre un contributo grandissimo ed importante. Ringraziamo tutti coloro che lo fanno.


A questo aggiungo che in un continente come l'Africa dove ci vogliono ore di cammino per poter acquistare un'aspirina, l'accesso al preservativo non è così semplice e immediato.

Se a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, vorrei far notare che il mercato dei preservativi è monopolizzato dai seguenti 4 marchi: Akuel, Control, Durex, Athu. Athu è un'industria italiana, Akuel fa parte del gruppo francese Sanofi, Durex è parte del gruppo anglo-americaco SSL, Control è un marchio dell'italiana Artsana.
Non capisco per quale motivo i benpensanti europei si straccino le vesti accusando di ignobili crimini le solite multinazionali mentre non si occupino minimamente del fatto che a fornire i preservativi agli africani sono sempre gli stessi!

A presto

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