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Visualizzazione dei post da 2008

Happy Christmas

Friuli DOC: Dolci terre antiche del friuli collinare

Udine ha ospitato anche quest'anno la XIV edizione del Friuli Doc dedicata alle antiche colline del Friuli. All'ombra del magnifico castello, la città, gremita come in nessun'altro momento dell'anno, si inebria di profumi e sapori, ci guida alla scoperta di antichi e nuovi piatti il tutto condito da musiche e canti che risuonano in ogni parte della città. Le animazioni da strada incanteranno grandi e piccini attraverso un repertorio ricco e coinvolgente. Diverse saranno anche le iniziative culturali da “gustare”: mostre, convegni, dibattiti e presentazioni che verranno proposti dai musei e dalle varie istituzioni, per raccontare i molteplici aspetti della tradizione friulana. La città vive la sua festa fino a notte fonda, tra un piatto di frico e degli gnocchetti alla trota di Grado, sorseggiando un'ottimo vino e ascoltando gli artisti locali che rivisitano la tradizione friulana. In tarda serata ci siamo imbattuti nei Banderos, un gruppo di una decina di elementi c

Trekking: Col e laghetto di Coldai

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Si arriva ad Alleghe in auto e si parcheggia alla partenza dell'ovovia. Tramite questa si raggiunge Pian Di Pezzè da cui inizia il nostro itinerario. Da qui si imbocca il sentiero 564 che sale fino a Forcella Alleghe in prossimità della quale si incrocia una carrareccia che poi diverrà il sentiero 556. Imbocchiamo la strada verso destra in direzione Rifugio Sonino Al Coldai. Di qui si segue verso forcella Coldai e si scende all'omonimo laghetto, ove si può sostare per pranzare. Dopo essersi rifocillati si può scendere tramite il sentiero n° 4 del Ru Porta fino a Pian di Pezzè e di qui riprendendo il 564 o l'ovovia si torna ad Alleghe. Attenzione che il primo tratto del Ru Porta è piuttosto impegnativo. In alternativa dal laghetto del Coldai si può imboccare il il sentiero 560 che dopo poco si dirama verso destra nel 565 che riporta fino ad Alleghe. Anche qui alcuni tratti sono impegnativi.

La fine è il mio inizio

E da qui il mio passo verso l'unica rivoluzione che serve, quella dentro di te. Le altre le vedi. Le altre si ripetono, si ripetono in maniera costante, perché al fondo c'è la natura dell'uomo. E se l'uomo non cambia, se l'uomo non fa questo salto di qualità, se l'uomo non rinuncia alla violenza, al dominio della materia, al profitto, all'interesse, tutto si ripete, si ripete, si ripete. (Tiziano Terzani, "La fine è il mio inizio") Solo un paio di riflessioni sull’operato di questo governo e sulle misure che sta adottando. Badate bene, non mi interessa molto che sia un governo di destra, credo che ormai ci sia davvero poca differenza e credo che la differenza la possano fare soltanto i cittadini e le cittadine di questo paese facendo sentire la propria voce e scendendo in strada per riappropriarsi di quegli spazi che stanno tentando di rendere insicuri. Perché questo è un dato di fatto, l’insicurezza è una percezione, non è reale e questo lo diceva

FON: condividi il tuo WiFi

FON non è un asciugacapelli bensì la più grande comunità WiFi nel mondo! FON è una community di persone che rendono il WiFi gratis e accessibile. Registrandosi sul sito FON è possibile ricevere una password per collegarsi ai FON spot di tutto il mondo. Il bello è che chiunque può creare un FON spot semplicemente acquistando la FONERA ovvero il router messo a punto dalla comunità che permette di condividere parte del proprio WiFi con chiunque passi nei pressi della vostra postazione. La FONERA è un router adsl WiFi dotato di due porte che consentono di connettere due pc via cavo oltre a quelli via etere. E per chi vuole c'è la possibilità di guadagnare qualcosa rendendo il proprio spot a pagamento! Ogni volta che un visitatore (non-Fonero) rileva il tuo segnale WiFi c'è una buona probabilità che tu possa guadagnare un pò di “dinero”. FON ti pagherà il 50% di ciò che guadagni ogni volta che un visitatore compra dei Pass di Accesso FON attraverso il tuo FON Spot! Inoltre per ai

Dedicato a chi ama viaggiare....

ITACA Quando partirai, diretto a Itaca, che il tuo viaggio sia lungo ricco di avventure e di conoscenza. Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi nè il furioso Poseidone; durante il cammino non li incontrerai se il pensiero sarà elevato, se l'emozione non abbandonerà mai il tuo corpo e il tuo spirito. I Lestrigoni e i Ciclopi e il furioso Poseidone Non saranno sul tuo cammino Se li porterai con te nell'anima, se la tua anima non li porrà davanti ai tuoi passi. Spero che la tua strada sia lunga. Che siano molte le mattine d'estate, che il piacere di vedere i primi porri ti arrechi una gioia mai provata. Cerca di visitare gli empori della Francia e raccogli ciò che v'è di meglio. Vai alle città dell'Egitto, apprendi da un popolo cha ha tanto da insegnare. Non perdere di vista Itaca. poichè giungervi è il tuo destino. Ma non affrettare i tuoi passi; è meglio che il viaggio duri molti anni e la tua nave getti l'ancora sull'isola quando ti sarai arricchito di ciò che

Arizona: Grand Canyon

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Dopo poco più di 2 ore e mezza di strada e con un’ora guadagnata grazie al fuso, arriviamo al Grand Canyon che sono da poco passate le nove. Venendo da Page accediamo al parco dal cancello Nord del South Rim. Troviamo il solito, cordialissimo, ranger che ci consegna la consueta mappa del parco e il giornalino informativo sullo stesso. Il South Rim è la parte del parco a sud del Colorado che lo divide in due. E’ il lato più frequentato e accessibile oltre che aperto tutto l’anno. Il North Rim, chiuso d’inverno per neve, risulta essere più selvaggio, ma vista la maggiore altitudine anche meno ricco di fauna. La prima tappa è Desert view, un punto di vista estremamente spettacolare sul quale è stato costruita una torre che fungeva sia da vedetta che da ristoro per i viaggiatori. Il Grand Canyon si dispiega sotto il nostro sguardo in tutta la sua maestosità. Dopo aver visitato diversi parchi, non ti aspetti un tale imponenza, con formazioni montuose modellate dal fiume prima e dagli agent

Canon 1000D: 300D atto secondo

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Canon presenta la EOS 1000D . Si tratta di una reflex compatta che va a posizionarsi sotto la 450D, proponendosi come camera amatoriale ma completa di tutte le funzionalità adatte all'uso semi-professionale. Equipaggiata con il nuovo processore DIGIC III, rispetto alla sorella maggiore, monta un sensore da 10.5 Mpx, invece di 12.4, l'autofocus a 7 punti invece di 9 e il display mezzo pollice più piccolo. La EOS 1000D consente di comporre l'inquadratura attraverso il mirino o il display, possibilità molto amata dai fotografi occasionali o da chi è abituato a utilizzare una compatta. La nuova reflex si avvale di tutto il sistema della casa giapponese, potendo, quindi, utilizzare quasi tutta la gamma di obbiettivi e i sistemi flash finache i sistemi professionali Canon. Le schede di memoria compatibili sono le Sd e le Sdhc, mentre la sensibilita spazia da 100 a 1600 iso. In sostanza, visto il prezzo e le caratteristiche, si presenta come un'ottimo acquisto per l'amator

Arizona: Monument Valley

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Partenza ore 8.00 percorriamo la route 98 e poi la 160 in 2 ore e mezza circa siamo a Kayenta. Kayenta è una città abitata in prevalenza da nativi. All’inizio mi stupivo tantissimo appena li vedevo, poi mi sono resa conto che erano così tanti, che non c’ho più fatto caso. Chi vi scrive è una native supporter ,se così posso chiamarmi, devo però purtroppo ammettere che in generale questi Navajos, non mi hanno fatto una buona impressione. Appaiono tutti molto indolenti, quasi infastiditi del fatto che , in definitiva, il turista che arriva porta soldi, e visto che siamo in una riserva, i proventi vanno tutti nelle loro tasche. Sono molto lenti, svogliati, va bene che fa caldo, va bene che magari li ho trovati tutti nel loro giorno no…però…mah! forse mi sbaglio…in ogni caso vedo degli accattoni che dormono sdraiati fuori del supermercato, questo non mi piace… Ripartiamo e la nostra destinazione è ovviamente la Monument Valley, che raggiungiamo percorrendo circa 15 migli

Arizona: Page, Lake Powell

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Partiamo verso le 8.00 del mattino, fuori fa freddo, talmente tanto che troviamo la superficie della macchina ghiacciata. Ci immettiamo nella route 89 e in circa 2 orette e mezza arriviamo a Page, Arizona. Qui negli U.S.A. è curioso il fatto che ogni stato abbia un suo setting, e una sua vegetazione caratteristica, almeno per quanto abbiamo potuto appurare noi; quello che colpisce in Arizona è la prevalenza del rosso, sull‘asfalto,sul terriccio degli altopiani, non solo sulle montagne,ovunque, sembra un immenso campo da tennis di terra rossa! Entriamo dunque in quello che viene chiamato il Glenn Canyon NRA ( National recreation area) e la prima cosa che vediamo è il Lake Powell. E’ un grande bacino artificiale di circa 300km, formatosi grazie alla creazione di una mega diga costruita nel 1963; ovviamente proprio a ridosso della diga, c’è un visitor center, entro cui puoi entrare solo dopo aver lasciato in macchina tutto ( bagagli, borse, pistole!,monete…tutto quello che fa suon

Utah: Bryce Canyon

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Partenza da Las Vegas ore 7.30, decidiamo di prendere la strada che attraversa anche lo Zion park e il Red canyon per arrivare al Bryce, la route 89; allunghiamo un po’ il giro,ma ne vale sicuramente la pena. Attraversiamo lo Zion in una strada panoramica meravigliosa, i colori e le forme che prendono le rocce sono per noi italiani non abituati, sicuramente un’esperienza visiva sublime. Ci fermiamo a fare varie foto in differenti point of views, gli americani sono un popolo gentilissimo, attaccano bottone facilmente e se ti vedono in 2, vengono sempre a domandare se vuoi una foto; così tra una chiacchierata e l’altra usciamo dallo Zion ed entriamo nel Red canyon: se lo Zion è bello perché l’arenaria assume il classico colore rossiccio, perché è un parco tutto sommato con molto verde, perché gli agenti atmosferici l’hanno modellato a loro piacimento, tanto che in alcuni tratti la roccia assume un andamento orizzontale e ti par proprio di vedere come il vento e l’acqua l’abb

Nevada: Las Vegas

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Las Vegas, città difficilmente inquadrabile forse non è possibile…ma partiamo dall’inizio. Arriviamo sulla strip verso le 11 e ci dirigiamo subito al nostro hotel, il Circus Circus. L’hotel-casinò è uno dei più vecchi e noti di Las Vegas e si trova all’inizio della strip; le dimensioni sono enormi con una hall impressionate, una decina di postazioni reception e due torri di stanze che fanno da ali al corpo principale. Fino a quando non si entra in un hotel di Las Vegas non è possibile capire cos’è un hotel grande! Saliamo in stanza e ci mettiamo a nostro agio. La città infatti di giorno è un agglomerato urbano normalissimo e un po’ grigio. Poche persone a passeggio, un discreto traffico mai eccessivo, in pratica una città qualunque, poco verde e molto urbanizzata. Usciamo verso le 15 del pomeriggio per fare qualche spesa e ci rendiamo conto subito che Las Vegas Boulevard, che sulle guide sembra cortissima, in verità è ben lunga da percorrere. A questo proposito il Circus Circus, per la

California: Death Valley National Park

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Partenza alle 05.30 del mattino dal Comfort Inn Hotel , la strada è libera e i colori dell’alba stendono su tutto un senso di pace indefinibile. Percorriamo la route 99 fino a Bakersfield e da lì usciamo nella 178. Dopo un bel po’ di strada i fermiamo a Inyokern.:un paesino fuori della Death Valley che ricorda molto le tipiche città dei pionieri, almeno per le prime costruzioni:vediamo le tipiche case basse, lo store, il saloon, poi man mano che andiamo avanti, ci accorgiamo che, in realtà, il piccolo paese è attaccato ad altre 3-4 cittadine, e ci rendiamo conto che il paesino…non è poi così piccolo ha pure l’aereoporto….. Facciamo il pieno e la nostra colazione nel mini store del distributore, proprio all’americana: 2 mega caffè take away con cream e vaniglia, poi ripartiamo. Sulla strada ci siamo solo noi, percorriamo circa 250 km in una route 178 ormai talmente deserta che ci permettiamo di fare la famosa foto seduti al centro della linea gialla: un must! Finalmente vediamo l’agogn

California: Sequoia National Park

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Los Angeles: sveglia ore 6:00, alle 6:30 siamo fuori dall’albergo e cerchiamo un posto per fare colazione. Ci imbattiamo in un mini general store della catena 7eleven, un negozio stile Clerks in cui si vende di tutto, inclusa la colazione. Prendiamo il nostro caffè all’americana con relativa ciambella al cioccolato per la modica spesa di 4 dollari e qualche cent. Notiamo come in questo posto si incrocino personaggi di ceti etnici e sociali profondamente diversi, accomunati solo dalla necessità di acquistare qualcosa prima del lavoro. Risaliamo in macchina e ci immettiamo nella freeway, direzione nord-est. Durante il viaggio abbiamo modo di apprezzare, per la prima volta, i “grandi spazi” americani, con strade infinitamente lunghe e limiti di velocità soporiferi. Devo dire che fuori dalle tangenziali il comportamento alla guida degli americani è esemplare, visti anche i controlli radar e aerei praticati dalle forze dell’ordine. Verso le 11:30 arriviamo al nostro motel, ma è troppo pres

Viaggi: California, Los Angeles

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Ebbene sì, dopo essere convolati a nozze nella fatidica data del 31 maggio siamo finalmente partiti per il viaggio che aspettavamo da tempo. Di seguito pubblicheremo un report dell'itinerario con sensazioni e suggerimenti. Los Angeles Il viaggio inizia da Los Angeles dove arriviamo il lunedì sera alle 18:05 puntualissimi dopo un ottimo volo con l’unico neo di aver incontrato una maxi turbolenza a 10 min dal decollo da Francoforte. L’aeroporto di Los Angeles è enorme e ci vuole una mezz’ora a uscire e rilasciare foto e impronte digitali senza subire, peraltro, controlli squadristi di cui si favoleggia. Subito fuori, i bus delle società di renting passano continuamente davanti ai terminal per raccogliere i clienti e portarli al deposito auto dove ritirare quella prescelta: per ognuno che sale la conducente augura un benvenuto e il piacere di avere il cliente e bordo! Le operazioni sono rapide e in breve siamo on the road. A questo punto inizia il film: sembra di conoscere le strade

Articoli

Ricordo agli autori, che questo non è un blog politico bensì un blog dove si può discutere anche di politica, preferibilmente suggerendo spunti propri che esulino dall'incasellamento mediatico nostrano Grazie

Articolo preso in prestito

Un bel articolo di Carlo Panella. Leggere e meditare. O sorridere soddisfatti, a seconda. Primo Consiglio dei Ministri: eccellenti provvedimenti di sinistra Perché Padoa Schioppa se ne è allegramente fregato del dramma dei mutui per la casa impazziti verso l'alto? Perché Amato non ha proibito il blocco da parte dei manifestanti campani -a volte aizzati dalla camorra- contro le discariche? Perché Prodi col suo governo tutto di sinistra non ha detassato gli straordinari e i premi di produzione di operai e impiegati? La risposta è semplice: perché il suo non era un governo di sinistra, ma un governo della casta della sinistra, privo di raccordo addirittura col suo stesso elettorato. Berlusconi ha iniziato bene il suo cammino a Napoli: Tremonti ha obbligato le banche -minacciando di vessarle di tasse- a bloccare al 2006 il tasso dei mutui variabili. Provvedimento popolarissimo, che non costa nulla allo Stato e che allieva il bilancio di ben 800.000 famiglie, un'enormità. Così è anc

Travagli travagliati

Ultimamente, Filippo Facci mi piace sempre di più come giornalista. Mentre il travaglio umano, Pandoro e la feccia impresentabile Di pietro mi fanno sempre più schifo. Meditate sulle seguenti considerazioni; dovrebbe farlo pure Travaglio; sempre ne sia capace, lui coi suoi "fatti"... "Ad Annozero, questa sera, Marco Travaglio potrà essere zittito in uno dei seguenti modi: 1) Tu sei andato in vacanza con un tizio poi condannato per favoreggiamento di un mafioso, già prestanome di Provenzano; 2) Tu hai telefonato a un siciliano, uno che faceva la spia per un prestanome di Provenzano, e gli hai chiesto un aiuto per la villeggiatura in Sicilia; 3) La tua famiglia e quella di Pippo Ciuro, poi condannato per aver favorito le cosche, si frequentavano in un residence consigliato da Ciuro e si scambiavano generi di conforto; 4) Il procuratore di Palermo Pietro Grasso, sul Corriere, scrisse che tu facevi «disinformazione scientificamente organizzata» e speriamo che il tuo amico Pi
Un articolo preso in prestito: Senza giustizia dopo vent’anni di Filippo Facci Oggi fanno vent’anni che è morto Enzo Tortora, e il caso vuole che il Giornale m’abbia chiesto di scriverne proprio mentre ero immerso in una biografia su Enzo Tortora che è tra le migliori biografie che abbia mai letto in assoluto, qualcosa che forse dovrebbero leggere e rileggere colleghi, avvocati, magistrati, cittadini e scolari che credono di sapere e invece non sanno, credono di ricordare e invece non ricordano, credono che ogni tanto succeda ancora qualcosa, nel mondo della malagiustizia italiana, e invece è già successo tutto: ma di più. Questa biografia è titolata «Dagli applausi agli sputi» (Sperling&Kupfer) e l’ha scritta Vittorio Pezzuto in molti anni di lavoro, e dico la verità: da principio pensavo che non mi sarebbe importato granché del Tortora giornalista e uomo di spettacolo a tutto tondo: senonché l’impressionante genialità innovatrice e anticipatrice del Tortora televisivo (il suo «Po

Recensione: Conversione, una storia personale

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Conversione: il realismo cristiano di un uomo qualunque di Carlo Stagnaro Si chiama Leonardo Mondadori, ma potrebbe avere qualsiasi altro nome, l'uomo che dialoga con Vittorio Messori in "Conversione. Una storia personale". Un libro dedicato alla vita, narrata con serenità e senza fronzoli, di una persona che solo per caso è il presidente del maggiore gruppo editoriale italiano. Un padre di tre figli avuti da due diverse mogli, un marito due volte divorziato, un poverocristo come tutti noi a cui Dio ha voluto concedere grandi opportunità, dall'agiatezza economica alla possibilità di frequentare i cenacoli intellettuali più esclusivi, ma che ha anche dovuto affrontare enormi sofferenze (a partire, si capisce, dai tre tumori che avvelenano la sua vita da alcuni anni). Leonardo Mondadori è un uomo che, dieci anni fa, si è guardato indietro e ha visto solo disordini e fallimenti, appena mascherati dallo sfarzo di una vita apparentemente godereccia. Un uomo qualunque, inso