Utah: Bryce Canyon

Partenza da Las Vegas ore 7.30, decidiamo di prendere la strada che attraversa anche lo Zion park e il Red canyon per arrivare al Bryce, la route 89; allunghiamo un po’ il giro,ma ne vale sicuramente la pena.

Attraversiamo lo Zion in una strada panoramica meravigliosa, i colori e le forme che prendono le rocce sono per noi italiani non abituati, sicuramente un’esperienza visiva sublime. Ci fermiamo a fare varie foto in differenti point of views, gli americani sono un popolo gentilissimo, attaccano bottone facilmente e se ti vedono in 2, vengono sempre a domandare se vuoi una foto; così tra una chiacchierata e l’altra usciamo dallo Zion ed entriamo nel Red canyon: se lo Zion è bello perché l’arenaria assume il classico colore rossiccio, perché è un parco tutto sommato con molto verde, perché gli agenti atmosferici l’hanno modellato a loro piacimento, tanto che in alcuni tratti la roccia assume un andamento orizzontale e ti par proprio di vedere come il vento e l’acqua l’abbaino sferzata fino a levigarla così, il Red canyon colpisce perché è rosso!!!! Ma proprio rosso fuoco, arancione, mi sono per fino tolta gli occhiali da sole che hanno delle lenti leggermente arrossate, ma l’effetto era lo stesso se non ancora più forte, perchè i colori erano più vivi!

Complice il fuso orario, avendo perso un ‘ora , arriviamo al Bryce verso le 13, non possiamo ancora fare il check in, perché la camera non era disponibile,alloggiamo al Bryce view lodge , praticamente un’appendice del più famoso Ruby’s Inn che ci sta proprio davanti, e di cui usufruiamo di tutti i servizi ( store, laundry- finalmente dopo 7 giorni itineranti, abbiamo un po’ di tempo per fare il bucato-, benzinaio, ristoranti, spettacoli ed entertainment).

La prima nota da fare qui è che uno dei tipi che ci accoglie alla reception scommetto 10 a1 che è un mormone! Avete presente i pellegrini della may flower? Quelli con la faccia contornata da una folta barba bianca……???? Ebbene, lui era uno di loro!! Spero abbia imputato al mio non capire la lingua, il fatto che lo guardavo ad occhi spalancati come se fosse stato un extra terreste…Incredibile, poi in stanza leggo che il 70% della popolazione in Utha è mormone…mi tornano i conti!

Anyway, ripartiamo alla volta del Bryce, che dista solo 2 km e facciamo la nostra prima conoscenza con i cani della prateria: questi piccoli e graziosi roditori sono purtroppo in via di estinzione, per fortuna qui in Utah sono presenti in una folta comunità! Nel campo in cui li vediamo ci sono un sacco di buche ( le loro case), si alzano in piedi quasi a fiutare l’aria, restano immobili per qualche secondo…poi si accucciano e si mettono a correre o a mangiare, sono fortissimi ! Quando risaliamo in macchina sembra vogliano davvero salutarci sia alzano tutti in piedi e si girano verso la nostra direzione: mi sa che i ranger li hanno addestrati , se stiamo ancora un po’ là tirano fuori il cartello con scritto :”Welcome to Bryce canyon!”

Andiamo avanti e visitiamo nell’ordine sunset point, sunrise point, inspiration point (occhio che non è quello di happy days), bryce point: la zona che viene definita “dell’anfiteatro”.

Racchiude appunto un anfiteatro di hoodoos. Gli hoodoos sono le particolari formazioni di roccia per cui è famoso il bryce canyon…che dire? avete presente quando da bambini si giocava in riva al mare a far cadere dal pugnetto chiuso la sabbia bagnata per fare le guglie dei castelli ? bene, un hoodoo è così solo che è moooolto più grande fatto di roccia arancione, rosa e bianca e ognuno è diverso dall’altro… gli indiani paiute che un tempo vi cacciavano, li descrissero come” rocce rosse che si ergono come uomini in un anfiteatro. “

Andando avanti per la strada panoramica che si snoda per 30 km ci fermiamo anche in Natural bridge,da questo point of view si vede un bellissimo ponte naturale color arancione, che con i riflessi del sole diventa quasi cangiante. Arrivano a darci il benvenuto 2 enormi corvacci che per altro sembrano molto a loro agio con le persone, si lasciano fotografare da vicino, e rimangono li impassibili: per me sono i custodi del ponte, sono lì a proteggere questo bellissimo varco nel territorio indiano dal pericolo del turismo sfrenato….

Continuiamo con agua canyon e ponderosa canyon , altri 2 bellissimi scorci di questa valle di pietra, fino a rainbow e yovimpa point: siamo molto alti e possiamo ammirare i classici plateou che caratterizzano le montagne di questi territori,una visione da non perdere.

Farei un appunto, se venite al Bryce canyon, vestitevi pesante, c’era un vento freddo fortissimo. Il Bryce si trova ad un altitudine tra i 2400-2700m, e quando una nuvola copre il sole…buon anno!

Noi ovviamente da turisti navigati e saggi quali siamo, eravamo in pantaloncini e maglietta…per fortuna che avevamo 2 felpe, per altro insufficienti…

Avremmo voluto fare anche il Navajo loop, segnalato in tutte le guide come un must, anche perché si riesce a vedere il Thor’s Hammer che è l’hoodoo più grande e caratteristico della valle, però ci sarebbero volute 1-2 ore di cammino e soprattutto faceva un freddo incredibile….non da ultimo ci aspettava il rodeo nel nostro lodge.

Quindi siamo ripartiti per tornare in dietro, ma le sorprese non erano finite: on the road, abbiamo incontrato una famigliola di cervi sul lato della strada, che per poco non facevamo un incidente col camper che ci stava davanti perché ha quasi inchiodato per fotografarli (Nota bene: gli americani non guidano camper….utilizzano delle vere e proprie case su 4 ruote, enormi, che poi si aprono d’incanto come un uovo di pasqua e chissà cosa ci sarà dentro…). Ritornando ai 4 bambi, erano bellissimi, così tranquilli e a loro agio che sembravano finti.

Abbiamo visto un sacco di scoiattoli più o meno impavidi che per un po’ di cibo a momenti ti salgono in braccio…però attenzione:m NO FEED THE WILD ANIMALS!!! C’è scritto all’entrata di tutti i parchi e a ragione ovviamente ,perché gli animali perderebbero la loro wilderness e così la loro incolumità, diventando pericolosi anche per i turisti all’occorrenza….

La chicca però è stata vedere in mezzo ad un campo, che brucava l’erba tranquilla e contento un pronghorn: sono delle specie di cervi , ad oggi nessun animale dell’emisfero occidentale corre quanto loro arrivano a toccare i 98 km orari….niente male no?

Arrivati a casetta, doccia veloce e via verso lo spettacolo di casa il rodeo!

A parte i 14 gradi…..al mattino eravamo partiti con 30, lo spettacolo è carino, si tratta di stare un tot di secondi su stalloni imbizzarriti, fare dei percorsi in velocità folle, e poi cavalcare il big bull!!! Per noi è una cosa simpatica, ma gli americani si divertono veramente tantissimo!! Strana gente sti’ ammmmericani! D’altra parte da quanto si è capito lo Utah è uno stato di cow boys e mandriani, per cui suppongo che il rodeo sia una cosa moolto sentita.

Ok, a questo punto ho raggiunto una temperatura corporea prossima allo 0….andiamo in un fast food che fa capo al ruby’s, mangiamo bene con una ventina di dollari e poi andiamo finalmente a fare il bucato, per ingannare il tempo ( ci vuole circa 1 ora ) mi prendo un mega caffettone allo store che mi scalda un pochetto, fuori ci sono 3 gradi….il negoziante ci sgamma subito…:”italiani”? Accidenti ma che abbiamo di così caratteristico eppure ci sembra di parlare un discreto inglese…mistero…

Alla fine si va a dormire, la giornata è stata piena, siamo stanchi, dimenticavo di dire che abbiamo trovato numerosi italiani qui al Bryce, anche per loro il giorno volge al termine, chissà quali saranno i loro pensieri, le loro considerazioni…io mi addormento pensando veramente di stare nella terra degli indiani e dei pionieri, con i saloon, e i carri di legno e…notte, domani ci si sveglia sempre troppo presto!

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