10 agosto Chartres e rientro


Oggi, colazione continentale al nostro albergo e poi partenza, direzione Chartres, da dove proseguiremo verso  Parigi allo Charles de Gaulle. In tutto circa 360 km…non finivano più…cmq la visita alla  cattedrale vale la digressione. Non tutti sanno che prima ancora che Celti e Galli prosperassero in questa parte di terra, la gente del neolitico aveva innalzato proprio dove oggi sorge questa cattedrale un dolmen e un tumulo di terra e che,  si ritiene, che il vano così circoscritto racchiudesse una parte  particolarmente attiva dal punto di vista delle correnti energetiche. Pare che queste correnti telluriche montassero  e si spegnessero  a seconda delle stagioni della terra e così facendo ringiovanivano e rinsavivano le persone che camminavano sopra quest’area. Questo sito divenne poi un centro di insegnamento druidico, e poi quando intorno al III secolo arrivarono i primi cristiani venne venerato come casa della vergine nera ( vi trovarono una immagine scolpita di donna annerita in volto….). Sul luogo sorsero successivamente sei chiese, tutte distrutte da incendi, l’ultima, quella gotica che è arrivata ai nostri giorni è stata  costruita, pensate un po’,  in soli trent’anni…mi domando come abbiano fatto…
Quel che più colpisce è che è uno degli 80 monumenti gotici costruiti dopo il ritorno dei templari in patria…cosa avevano scoperto i 9 cavalieri mandati dal monaco cistercense Bernardo di Chiaravalle in terra santa? Lo stile gotico nacque proprio intorno a quegli anni (1128), i Templari avevano forse scoperto  la Legge Divina che governa il Numero, il Peso e la Misura? Tutto, dentro questa maestosa cattedrale, risponde alla legge del numero aureo. Quel che è certo è che questi monaci cistercensi governavano molto bene i principi dell’ingegneria sacra, e in soli 30 anni costruirono un santuario che in tutto sottende a risvegliare la psiche e a ritemprare lo spirito. Giungendo alla soglia della cattedrale i pellegrini si accorgevano di aver assunto una postura più eretta, con il capo sollevato: pare infatti che dal punto di vista fisiologico le correnti telluriche possano penetrare nell’uomo solo attraverso una colonna vertebrale ben eretta…procedendo verso il centro e camminando sopra il labirinto il pellegrino veniva investito dalla forza alchemica della luce proveniente dai tre rosoni e raggiungeva così uno stato di consapevolezza che potremmo chiamare beatitudine.
A parte questo è anche una splendida opera d’arte e veramente ci si può perdere al suo interno, è davvero gigantesca, andate a vederla e ne resterete estasiati…pensate che nell’ala ovest del transetto sud c’è un lastrone sul pavimento sistemato trasversalmente rispetto alle altre pietre: ebbene a mezzogiorno del solstizio d’estate un raggio di sole brilla attraverso un vetro trasparente della finestra di Sant’Apollinare e illumina proprio il vistoso tenone della lastra…il perché è ancora un mistero…ma così ce ne sono tanti da scoprire e da studiare per chi ne avesse voglia.
Il nostro viaggio è poi continuato fino all’aeroporto, più o meno un’ora e mezza nel traffico parigino per percorrere un tratto che si farebbe tranquillamente in una ventina di minuti…adesso siamo qua ad aspettare il nostro aereo che ci porterà a casa….

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