9 Agosto: Carnac, Locmariaquer, Vannes

Facciamo colazione in un agriturismo da sogno, con delle buonissime marmellate fatte in casa, le crepes e anche del pane con noci e sesamo, che se sapessi come chiederlo alla padrona, mi farei insegnare la ricetta. Eccellente!!! riusciamo a fare anche quattro chiacchere con una simpatica coppia francese e poi partiamo alla volta di Carnac.
Ci si arriva velocemente e quasi non ci accorgiamo che si profila alla nostra destra un sito enorme di menhir allineati, vediamo anche un piccolo dolmen e, a parte una puntatina al museo archeologico, dove per altro non seguiamo nessuna visita guidata, decidiamo di vedere il sito girando il perimetro in macchina: è effettivamente impressionante pensare che gli uomini, 5800 anni fa, hanno voluto lasciare un segno, e ancora oggi non riusciamo a darci una risposta del perché…molto affascinante! Siamo già stanchi e da Carnac si arriva abbastanza agevolmente alla cittadina sul mare Locmariaquer, molto carina, ben ordinata con i giardini che tanto ci sono piaciuti soprattutto nella Bretagna del Finistere, e decidiamo di fare una puntatina in spiaggia. Ci concediamo 2 orette di mare, nonostante i 30 gradi l’acqua è freddissima ma limpidissima. Andrea si azzarda a fare il bagno ( 5 secondi poi desiste…) io mi limito a passeggiare in riva e raccolgo la mia nuova collezione di ostriche, quante ce ne sono in riva al mare, aperte ovviamente, ma splendide, madreperlate, con forme più o meno innaturali…chissà quali segreti hanno contenuto…me le porterò a casa, avrò anche io un po’ di Bretagna a casa mia! Finita la siesta ci rechiamo a Vannes. Fa davvero molto caldo, ormai abituati ai 15-20 gradi della Bretagna del Nord, il nostro corpo non reagisce proprio bene al cambio di temperatura, quindi dopo un veloce pasto al buffalo grill ( avevamo bisogno di carne…con un gusto un po’ più familiare….) ci rechiamo in albergo, per lavarci e farci una dormitina : il Manche Ocean è in centro città, in ottima posizione, alla reception parlano inglese (Wow), la camera è bella anche se piccola, con un fantastico bagno mansardato. Prima tappa il Jardin aux Papillon, sono emozionatissima, in una serra tenuta a 27 gradi con l’80% di umidità ci sono tutti i tipi di farfalle immaginabili: alla recption la ragazza, però, ci dice che se vogliamo possiamo entrare…ma a quest’ora Les papillon dormono ( care…) e quindi le possiamo vedere, ma ferme…purtroppo questo non vale il costo del biglietto ( 2 per 12 euro) e quindi ce ne ritorniamo sconsolati verso il centro città: quindi, attenzione per chi volesse andare a vederle, le farfalle svolazzano felici solo dalle 10 alle 12 poi si riposano ( ehhh…vita dura….).
Giriamo comunque il centro città, dentro alle mura. Vannes è davvero molto bella, un insieme di case a graticcio multicolore e residenze mercantili con intagli particolari! Foto a gogo!!! Entriamo in un vicolo attirati dal suono caldo di alcune note suonate da un sax e una chitarra, l’atmosfera è incantevole, svoltiamo l’angolo e come per magia veniamo salutati da una suonatrice di arpa celtica…semplicemente fantastico! Purtroppo alle 19 chiude tutto, ogni negozio chiude i battenti, ed è davvero un peccato perché ce ne sono davvero di belli, ci sono botteghe d’arte…per noi è funzionalmente inconcepibile, visto le torme di turisti che si aggirano per la città…ma probabilmente i negozianti sanno che se lo possono permettere. Stasera non abbiamo molta fame, ci sediamo in una creperie e mangiamo due gallettes bagnate da buon sidro, ci alziamo e per caso troviamo nella via del ritorno che proprio sulla strada parallela a quella del nostro albergo, a quattro passi di distanza ci sono dei bellissimi localini, dove sembra veramente tutto molto invitante, i prezzi sono bassi e soprattutto si è allietati da due musicisti che con chitarra e fisarmonica suonano le tipiche musiche francesi che tanto amiamo…sembra di essere sul film ” Un ottima annata” o “Sideways”….insomma davvero un degno finale di serata! Torniamo in albergo, felici anche se stanchi, sistemiamo le valige, domani si torna a casa, è stata un bel viaggio, come tutte le cose belle finisce prima o poi… Ripensandoci forse avremmo dovuto fare meno giorni o comunque più pause perché 2200 km in 10 giorni sono stati un po’ faticosi: certo ci ricorderemo questo come uno dei nostri più bei viaggi…e tanto ci torniamo a vedere quello che abbiamo lasciato in dietro! Sicuramente io mi impegno ad imparare la lingua e ci porteremo comunque via un dizionario, la Francia semplicemente non si gira e non si conosce davvero se non si parla almeno un po’ di fracais.

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