3 agosto Saint Malò Dinard e Dinan

Ci alziamo dopo una profonda dormita e come nei giorni precedenti ci aspetta una sontuosa colazione a base di prodotti caserecci ( una marmellata di albicocche e banane strepitosa e 2 muffin al cioccolato e alle mele fantastici….) in un'unica grande tavolata con gli altri ospiti. Ci congediamo e prendiamo la macchina in direzione Saint Malò. Arriviamo in città che piove, ma ormai abbiamo capito che qui il tempo, complice l’onnipresente vento, cambia in fretta. La città portuale
fortificata si presta benissimo ad essere visitata vagabondando nelle sue viuzze, immaginando l’atmosfera che vi regnava quando ferveva di attività mercantizia e militare a difesa delle coste bretoni. I bastioni della città si levano imponenti sia verso la terra che verso il mare, baluardo di difesa che si erge contro le imbarcazioni ostili e l’oceano che sferza la città con tutta la sua potenza. La passeggiata su queste mura regala una vista impareggiabile sulla baia e sul forte che si protende in mezzo ad essa a primo monito dell’inespugnabilità di Saint Malò. Complice la bassa marea, che da queste parti è parte integrante della vita delle città costiere, è possibile passeggiare sotto le mura fino al forte della città. L’acqua dell’Atlantico è fredda ma il sole che fa capolino tra le nuvole rende la passeggiata nella baia piacevole e ricca di suggestione. Il panorama è bellissimo, da un lato la possanza della cittadella e dall’altro il verde smeraldo del mare punteggiato dalle vele, dagli isolotti e fari in lontananza. Ritorniamo in città e facciamo una passeggiata lungo il porto e nel frattempo ci dirigiamo verso l’auto per fare una breve visita a Dinard. La cittadina balneare si trova dall’altro lato del golfo di Saint Malò e potrebbe essere raggiunta anche in barca. Dinard ha la sua maggiore attrazione nella Promenade du Clair de Lune che regala una passeggiata suggestiva sulla baia. Antiche ville a strapiombo sulla roccia e le caratteristiche tende blu e bianche dei bagnanti, tutto raccolto in una piccola baia, regalano un quadro piacevole su cui far vagare lo sguardo. All’orizzonte si scorgono due fari su altrettanti isolotti ed un altro forte che si protende in mezzo al mare a difesa delle preziose coste della Bretagna. Anche qui non mancano i velisti che su piccole imbarcazioni o windsurf punteggiano l’orizzonte. Dopo un rapido pasto a base di gallettes ed insalata risaliamo in macchina per dirigerci verso l’altro pezzo forte della giornata.
Dopo una ventina di minuti arriviamo a Dinan: la guida della Lonely Planet la declamava come la più bella tra le città medievali della Bretagna…e a conti fatti è proprio vero. Camminare tra le su vie è come aggirarsi all’interno di un libro fantasy, e ti aspetti davvero di veder sbucare cavalieri, principesse e draghi da ogni angolo…anche qui la folla che sembra un vero e proprio torrente in piena, rovina un po’ l’atmosfera, troviamo in ogni caso un bellissimo negozio di souvenir dove compriamo le nostre calamite e un po’ di regalini! Andiamo a visitare la basilica Saint Sauveur fondata nell’anno 1000, ampliata durante il 1400 e poi usata come fienile durante la rivoluzione francese: come tutte le chiese di questa zona un misto tra romanico, gotico e normanno…comunque molto bella e suggestiva. Quando usciamo ci addentriamo nel giardino dietro la chiesa il “giardino inglese”: è un piccolo parco dove è molto piacevole godersi una pausa o guardare il panorama che dà sul fiume. Visitiamo anche la basilica di Saint Malò simile alla prima anche questa molto gotica…ci sono sempre tantissimi e caratteristici gargoile sulle guglie a monito di chi vi passa vicino…Non ancora stanchi ci avventuriamo poi verso il “chemine de la ronda”, il camminamento sopra le mura, godendo di un bel panorama sopra la città e troviamo per caso una via in discesa molto ripida che va verso il fiume, e che si rivela essere una specie di strada dei mastri artigiani e artisti che aprono le loro botteghe proprio sulla via, ed è un po’ come visitare una galleria d’arte : gioielli fatti a mano, legni intarsiati, laboratori di cuoio, dischi in vinile e quadri, il tutto presentato in una cornice di case a graticcio dai colori più svariati, con porte e balconi viola, piuttosto che azzurro cielo o rossi o bianchi come la neve: una cacofonia di colori con pochissima gente: il pezzo più bello di tutta Dinan! Arrivati al fiume sostiamo all’ “L’Atelier Gourmand” dove finalmente riusciamo a mangiare carne ben cucinata e una buonissima insalatona, condita con dell’ottimo dry sidro, molto più buono in effetti di quello che avevo assaggiato in Italia.

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