4 agosto 2012 Fort La Latte, Cap Frehel, Ile de Brehat, Paimpol

Dopo la solita buonissima colazione partiamo alla volta di Fort La Latte e Cap Frel. Percorriamo 130 km ed arriviamo alla nostra prima tappa. Il tempo sembra migliore di ieri, un timido sole ci saluta e ci fa ben sperare.
Fort La Latte è un forte costruito intorno al XIV secolo sopra un promontorio roccioso a picco sul mare. E’ veramente molto suggestivo visitarlo, fin sopra la punta della sua torre, si devono salire dei piccolissimi scalini scavati nella roccia e bisogna tenersi ad una corda, perché è davvero pericoloso, però quando si arriva in cima si gode di una vista mozzafiato. Ci prendiamo il tempo di fotografare tutto anche l’orto pieno di erbe mediche e profumi che ovviamente dovevano servire come rimedi magici per gli acciacchi dell’epoca. Da qui arriviamo in un attimo a Cap Frehel, man mano che ci avviciniamo la vegetazione si appiattisce sempre più, il vento lascia crescere solo licheni, ginestre e felci verdissime, il faro è imponente e facciamo un sacco di foto per
immortalare queste splendide scogliere che si gettano in acqua, è davvero un paesaggio da sogno. All’improvviso la pioggia ci sorprende ( ma ormai ci siamo abituati), ciò nonostante anche scendendo in macchina lungo la strada costiera dobbiamo fermarci più volte perché le baie che si aprono sono davvero singolari e uniche! A malincuore ci stacchiamo da questi altipiani ventosi e ci dirigiamo verso Paimpol. Arriviamo a prendere possesso della chambre d’hote verso le 16.30, ricomincia a piovere a dirotto mentre stiamo scaricando i bagagli, e così ci laviamo da capo a piedi! La chambre si trova all’interno di una graziosissima casetta con un giardino straordinario, ormai siamo abituati ai bellissimi fiori della Bretagna, ma l’idea che domani mattina aprirò la finestra sopra un nugolo di ortensie e margherite mi entusiasma. Decidiamo di andare a vedere l’Ile de Brehat anche se abbiamo poco tempo perché l’ultimo traghetto ci concede solo due ore di tempo. Dopo una traversata che dura pochi minuti approdiamo e subito noleggiamo due bici per poterla girare il più possibile. L’isola è un trionfo di architettura bretone immersa in una vegetazione multicolori e rigogliosissima ed è un piacere percorrere le sue stradine in bicicletta che è l’unico mezzo di trasporto consentito. Ma ciò che lascia senza fiato sono i panorami che si aprono, improvvisamente dopo una curva o una discesa, e che al tramonto si tingono di colori straordinari e regalano emozioni a non finire. A questo punto ci rammarichiamo di non aver preso una stanza per passare una notte all’isola, esperienza che sarebbe stata sicuramente gratificante.
L’ultimo regalo dell’ile è il cambio della marea che è veramente suggestivo e ne godiamo attendendo il traghetto che ci riporterà in terraferma. Torniamo a Paimpol e ci fermiamo a cena nei pressi del porto a ferro di cavallo che brulica di vita e di attività. Qui degustiamo a prezzi modici le immancabili gallette, innaffiate da dell’ottimo sidro e chiudiamo con una tradizionale crepe per dessert. Il porto è animato da cori popolari e gruppi che eseguono musica celtica nella migliore tradizione della zona. Il solo come sempre fatica a calare e alle 22 c’è ancora il tramonto che avvolge di calda luce la città e rende ancor più magica l’atmosfera che si respira. Ci concediamo un’ultima birretta in un pub sempre, rigorosamente vista porto e poi rientriamo in camera.

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