2 agosto Le Mont Saint Michele, Dol de Bretagne, Combourg

Sveglia alle 07.30, al piano terra ci attende una genuina colazione a base di confetture artigianali e pane fresco molto gustosa e ricca, la stanza sembra una piccola bonboniera, tutta rosa e con i porta zucchero a forma di dolcetti ricoperti di cioccolata e fragole… Fantastico! Si parte alla volta di Mont Saint Michele, ci arriviamo in pochissimo tempo e lasciamo la macchina in uno dei parcheggi custoditi dall’organizzazione del posto; decidiamo di fare la strada a piedi, sono circa 40 minuti invece di prendere la navetta (scopriremo poi che una di queste navette parte direttamente da Pontorson). Man mano che ci avviciniamo il Mont diventa sempre più imponente, la cosa che un po’ stona è la presenza di ruspe, betoniere e cantieri aperti tutt’intorno alla baia, nonché la folla che è davvero troppa! La visita rimane molto emozionante e rievoca, comunque, le atmosfere suggestive dei tempi andati. Arrivati a Mont Saint Michel abbiamo camminato per le tante viuzze, tra bazar e ristoranti; da segnalare un bel cimitero dietro una piccola chiesetta all’interno del villaggio ( c’è una tomba del 1852!!!) e ovviamente l’abbazia, da non perdere: abbiamo utilizzato l’audio guida e devo dire che siamo stati molto soddisfatti! L’alternativa è la visita guidata in francese o inglese. La chiesa alla sommità dell’abbazia è imponente e molto suggestiva: costruita in secoli diversi vi si fondono il gotico e il romanico senza mai perdere l’austerità che si confà al luogo. Incredibile è poi il modo in cui è stata costruita, creando delle cripte sottostanti che ne fanno da fondamenta.
Finta la visita decidiamo di mangiare il nostro pranzo al sacco ai piedi del monte così da fare qualche passo sui banchi di sabbia nella baia: molto bello e romantico, si può camminare fino ad arrivare a piedi all’isolotto che durante l’alta marea viene separato dall’oceano, ma per noi è troppo… decidiamo di tornare indietro, prendiamo la macchina e ci avventuriamo prima verso Dol de Bretagne, dove visitiamo la cattedrale che in effetti è davvero molto bella come avevamo sentito dire, e fotografiamo anche il Menhir più alto di tutta la Bretagna settentrionale, e poi via verso Coumburg dove invece visitiamo il castello. Con grande sorpresa visitiamo un castello fiabesco e veramente ben tenuto, la visita guidata è in francese, ma la signora ci da una brochure in italiano che segue pari passo il suo discorso, per noi va benissimo…nota dolente in una delle stanze si vede la mummia di un gatto murato vivo durante la costruzione della torre ( XIV secolo) perché si pensava portasse bene farlo, in quanto i gatti neri erano equiparati a satana…povero gatto mi ha fatto proprio pena!
Il castello ha un parco di 25 ettari, fantastico solo che ci vorrebbe troppo tempo per girarlo tutto, siamo stanchi e decidiamo, visto che sono già le 18.30, di andare verso la nostra nuova chambre d’hote a Roz-Landrieux. Anche quest’ultima chambre Le Manoir de la Grande Mettrie si rivela una piacevole sorpresa in quanto è nel mezzo della campagna bretone in un maniero templare restaurato. Le stanze sono enormi, dall’esterno si vedono le torri parzialmente crollate e all’interno le pareti sono di massicce pietre di granito a vista. La nostra camera ha al suo interno un enorme camino, che serviva a tenerla calda come da usanze medievali. Dopo un riposino e doccia, decidiamo di andare a cena a Cancale, la capitale delle ostriche bretoni. Facciamo una passeggiata per la città portuale e quindi decidiamo di fidarci della nostra guida Lonely e ceniamo in un ristorantino, Au pied d’Cheval, con vista sull’oceano; qui degustiamo uno dei piatti tipici del luogo ovvero il misto di frutti di mare. La pietanza unica per due è un trionfo di ostriche, scampi, lumache di mare, vongole giganti, grasegola, gamberi etc. tanto abbondante che non riusciamo a finirlo. Il conto alla fine non è impegnativo sempre tenuto conto che abbiamo mangiato pesce fresco. Dopo un’altra breve passeggiatina digestiva decidiamo di rientrare: la campagna della Bretagna è poco illuminata, ma rischiarata dalla luna piena rievoca le tradizioni dell’antica Bretagna lette solo nei libri. In questa notte tenebrosa arriviamo al nostro alloggio dove ci aspetta una meritata dormita.

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